E’ di qualche giorno fa la conferma, pubblicata anche in Gazzetta Ufficiale, della conversione in legge di alcune norme inserite nel Decreto Milleproroghe che hanno investito anche il settore dell’autotrasporto.

L’entrata in vigore del nuovo sistema per conservare i dati dei volumi dei rifiuti prodotti, e, con essi, anche il versamento dei contributi Sistri è stata definitivamente fissata per il 1° aprile 2015, data oltre il quale inizieranno ad essere applicate le misure sanzionatorie per chi non rispetterà i nuovi parametri di legge. Il meccanismo di tracciabilità, quindi, al centro di tutta la revisione normativa, diventerà realtà tra qualche giorno e le imprese sembrano non essere ancora pronte a rispondere correttamente a quanto richiesto.

Le prime reazioni del settore

Il settore dell’autotrasporto non ha certamente preso bene la notizia e ANITA, l’Associazione nazionale delle imprese di autotrasporto e logistica, si è fatta portavoce di questo sentimento negativo attraverso un comunicato stampa che sottolinea le luci e le ombre di un’ufficializzazione che lascia tutti un po’ sbigottiti. Le richieste iniziali dell’Associazione, infatti, prevedevano un proroga fino al 31 dicembre che, in un primo momento, sembrava essere stata accettata da parte del Governo. Ma la smentita è ben presto arrivata e così, entro il 31 marzo tutte le aziende che non hanno ancora aggiornato il registro cronologico del Sistri, che è già operativo da mesi, potrebbero essere soggette a sanzioni. ANITA ha tenuto, inoltre, a sottolineare che questa poca chiarezza che ha accompagnato fino ad ora il tema Sistri, causata in larga parte dal Governo, ha messo in stallo un sistema che ancora poche imprese hanno cominciato ad utilizzare.

Sanzioni salate tra i dettagli del provvedimento

La prossima entrata in vigore delle nuove normative legate al Sistri obbligherà tutte le aziende ad aggiornare costantemente il registro dei rifiuti Sistri, che si pone in parallelo all’ormai tradizione e consolidato registro di carico e scarico che il Governo, ad oggi, non ha ancora definitivamente abolito. Le imprese che non riusciranno a seguire la cosiddetta gestione a “doppio binario” saranno punite con sanzioni amministrative che possono toccare importi anche molto rilevanti. Infatti chi omette, ad esempio, di iscriversi al Sistri, pure essendone soggetto, può essere multato economicamente con importi che variano da 15 mila euro fino a 93 mila euro. Stesse cifre per chi non assolve, nei termini previsti, il pagamento del contributo per l’iscrizione al Sistri.

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