Il tempo è quasi scaduto: mercoledì 2 marzo, infatti, prende il via ufficialmente la seconda fase delle nuove disposizioni in materia di tachigrafo introdotte esattamente un anno fa, il 2 marzo 2015, con il nuovo regolamento europeo n. 165/2014. Questo secondo set di requisiti, che sono rimasti in incubazione per 12 mesi, ha l’obiettivo, tra gli altri, di rafforzare i vincoli per le imprese operanti nel settore del trasporto e della logistica circa i temi legati alla formazione. Troppo spesso, infatti, le autorità presenti sul territorio hanno constatato un utilizzo non corretto dello strumento da parte dei guidatori: per questa ragione Bruxelles ha pensato di intervenire con un pacchetto di regole in grado di ridurre un fenomeno ormai troppo diffuso su larga scala. Attraverso questi provvedimenti potranno essere sanzionate le aziende che non garantiranno ai propri conducenti una formazione e un’istruzione adeguate, su tutti gli aspetti afferenti alla gestione e al funzionamento del tachigrafo, sia esso digitale o analogico.

Controlli periodici: quali impatti per le aziende

Se da un lato le nuove regole prevedono la messa in atto di un programma formativo strutturato, dall’altro è necessario che le aziende si attivino anche sul fronte dei controlli periodici. Ogni società, infatti, è tenuta ad effettuare con cadenze precise e continuative una verifica sul corretto utilizzo degli strumenti. E non è tutto: le sanzioni potranno triplicare nel caso non si riesca a dimostrare questo effettivo controllo periodico. Inoltre, chi verrà colto in flagrante nel tentativo di incentivare o incoraggiare, sotto qualsiasi forma, un utilizzo improprio dei tachigrafi, potrà essere costretto a sborsare cifre da brivido.

Responsabilità diretta delle società: ogni Stato è libero di scegliere

Le norme europee hanno messo paletti ben delineati per indirizzare le responsabilità delle imprese di trasporto circa le infrazioni al regolamento commesse dai propri conducenti. Tuttavia, la stessa norma ha previsto la possibilità a ciascuno Stato dell’UE di rendere ancora più rigide le attribuzioni per la società. Per fare ciò esistono modalità ben definite che possono essere individuate dalle nazioni e ascritte alla piena responsabilità degli imprenditori. Su tutte il fatto di collegare la retribuzione dei propri conducenti in base alle distanze percorse o al volume delle merci trasportate: un comportamento gravissimo che può mettere a repentaglio la sicurezza stradale. Infine, anche l’organizzazione dolosa delle attività dei conducenti in modo che non possano essere rispettate le norme sul tachigrafo e sui tempi di guida, potrà essere pesantemente sanzionate da ciascun Paese. E’ lecito e auspicabile, quindi, aspettarsi un forte giro di vite su questi temi.

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4 Commenti

  1. Alex De Luca
    29 Febbraio 2016 at 18:22 — Rispondi

    Studia Gabriele! ?

  2. Il Salentino
    29 Febbraio 2016 at 22:09 — Rispondi

    Luca Valuto

  3. Giovanni Sciancalepore
    1 Marzo 2016 at 22:21 — Rispondi

    il gioco si fa interessante…

  4. federico
    4 Marzo 2016 at 11:42 — Rispondi

    Buongiorno,
    in riferimento a questo articolo, quali sono gli enti che posso eseguire il corso?
    Oppure si può fare un corso interno in azienda eseguito da un dipendente verso i colleghi?

    Grazie

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