Scusate il ritardo! Questo potrebbe essere lo slogan perfetto per presentare Tesla Semi che, a distanza di circa due anni, sembra finalmente essere pronto al debutto su strada. Tesla Semi ebbe un grande successo nel 2017, anno della sua presentazione, quando fioccarono le prenotazioni da parte di importanti aziende, a partire da UPS, Budweiser e DHL.
La notizia è stata riportata dal sito di notizie americano Elektrek, secondo il quale le prime unità saranno prodotte in un edificio vicino alla Gigafactory in Nevada (circa 5 a settimana). Secondo voci di corridoio la linea di produzione dell’asse motore è già pronta, mentre la linea di assemblaggio generale sta ormai per essere ultimata.
Le straordinarie caratteristiche di Tesla Semi
Tesla Semi è un camion elettrico di classe 8 che dovrebbe essere in grado di trasportare oltre 36 tonnellate di merce, con un’autonomia compresa tra i 482 e gli 800 km. Per portarsi a casa questi bestioni silenziosi bisogna spendere una cifra tra i 150.000 ed i 180.000 dollari, orientativamente tra i 127.000 ed i 153.000 euro.
Il camion è supportato da 4 motori indipendenti posizionati sull’assale posteriore, alimentata a sua volta da una grande batteria posta sotto la cabina. Nonostante le dimensioni importanti il gioiellino di Elon Musk sarebbe in grado di arrivare da 0 a 100 km/h in appena 5 secondi. Un’esagerazione? La risposta alla strada, ma una cosa è certa: Elon Musk raramente ha deluso.
Quando saranno disponibili le prime unità?
Tesla ha annunciato che le prime unità saranno utilizzate per le sue operazioni interne. Sono diverse però le aziende che hanno già prenotato un discreto numero di unità, quindi potrebbero ricevere quanto prima i modelli richiesti.
A quanto pare Tesla avrebbe anche assunto tecnici di servizio per il camion in California, Canada ed Ontario, quindi è probabile che le prime unità saranno consegnate proprio in quelle zone.
Nonostante il ritardo del lancio ufficiale sul mercato, annunciato nel 2019, slittato al 2020 e poi definitivamente al 2021, molti brand di livello internazionale non hanno saputo resistere al fascino del camion elettrico. Chiaramente molto ha inciso la pandemia, che ha rallentato in modo significativo la produzione a livello mondiale.
PepsiCo ha dichiarato di aver prenotato 15 Tesla Semi per l’impianto Frito-Lay a Modesto, in California. La multinazionale statunitense di alimenti e bevande si è imposta di ridurre del 20% l’inquinamento delle sue flotte di camion entro il 2030.
Questa è una chiave di lettura interessante, poiché la riduzione delle emissioni di CO2 è uno dei principali temi che stanno affrontando le diverse aziende. Un camion ad emissioni zero, come Tesla Semi, potrebbe rappresentare una soluzione ideale per ridurre l’inquinamento e dare respiro al nostro malconcio pianeta. Tu come la vedi? Pensi che la conversione all’elettrico possa davvero essere la soluzione migliore?
1 Commento
Sicuramente è un bel traguardo ,il problema rimane come smaltire le batterie è come trovare energia elettrica ,come camionista per la mia esperienza i camion elettrici si possono impiegare delle linea semplice come bologna Milano invece per il trasporto misto meglio impiegare camion a metano