I dati Eurostat dell’Osservatorio Autopromotec sono inequivocabili: lo scorso anno in Italia il trasporto merci su strada ha rappresentato oltre l’85% del volume totale dei trasporti merci transitati nel nostro Paese. Un dato molto importante per il segmento gommato, che si colloca così al 3° posto della classifica continentale per impatto percentuale sulla quota complessiva nazionale. A precederci sul podio, la Spagna, dove il trasporto su gomma rappresenta oltre il 95% sul totale delle merci scambiate, e la Gran Bretagna, con un impatto dell’87,8% sui volumi complessivi. Fanno da contraltare agli ottimi risultati rappresentati dalla ricerca dell’Osservatorio Autopromotec, invece, le informazioni che giungono dall’incontro con la stampa e con gli operatori del settore dell’Unrae, l’Associazione dei costruttori esteri, che ha sottolineato la profonda crisi dell’autotrasporto italiano, costretto a tagliare già oltre 200 mila posti di lavoro a causa delle difficoltà economiche che ne minano la sostenibilità globale.
Flessibilità e praticità: i capisaldi delle merci su strada
Nonostante il traffico europeo delle merci su strada sia notevolmente diminuito rispetto al passato, la natura flessibile e pratica di questo tipo di trasporto, al contrario di quello aereo e ferroviario, rimane la pietra miliare che continua a garantire un buon livello di interscambio nell’intero segmento, soprattutto in Italia, dove il parco circolante degli automezzi rimane uno tra i più ricchi di tutto il continente. Con quasi 5 milioni di mezzi pesanti, infatti, il nostro Paese si colloca ancora una volta al 3° posto in Europa, dietro a Francia, con 6,5 milioni di veicoli, e Spagna, a poco più di 5,2 milioni. La crisi ha invece rallentato il virtuoso processo di sostituzione degli autoveicoli: per questo motivo, cresce la numerosità della manutenzione dei mezzi, così come l’offerta di soluzioni tecnologiche capaci di rendere più smart la gestione dei veicoli pesanti.
Contenere i costi emigrando all’estero: l’Italia del trasporto è anche questo
La logistica ed il trasporto merci hanno rappresentato, e rappresentano tuttora, uno dei fattori determinanti per il sistema produttivo italiano. La fiscalità e costi di gestione non competitivi, come sottolineato da Giancarlo Codazzi, presidente della sezione Veicoli Industriali di Unrae, sono un ostacolo troppo elevato per molte delle imprese impegnate nel settore. Dal 2008 si è assistito ad un vero e proprio esodo dell’autotrasporto dall’Italia verso Est, che ha prodotto, per la competitività del nostro Paese, una perdita di quasi 9 punti di Pil. Il trasporto merci su gomma si è così ridotto di oltre il 35%, così come il consumo di carburante. In questo flusso migratorio, inoltre, a pagarne le conseguenze più elevate sono stati i lavoratori, con una contrazione occupazionale di circa 197 mila posti di lavoro, un numero davvero inaccettabile.
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