Sono stati da poco diramati i risultati della ricerca condotta da Anfia nel segmento del trasporto europeo. Il periodo sul quale si è concentrata l’attenzione parte dal 2004 e arriva fino al 2014, abbracciando anche uno dei momenti storici più bui per l’intero settore nazionale. I lievi segni di ripresa di quest’ultimo anno non rientrano nella ricerca, e i dati lo dimostrano: da quanto è emerso, infatti, tra il 2008 e il 2014, l’Italia ha perso una percentuale di incidenza nel settore pari al 35%. Un dato davvero spaventoso che ha messo in ginocchio numerose attività ma che, fortunatamente, ora sembra essere alle spalle. Analizzando in modo più ampio questi dati, si vede come l’Europa, già nel 2014, invece, desse i primi segnali di ripresa: rispetto all’anno precedente, infatti, erano state movimentate più merci, pari ad un leggero +0,4%. In Italia, invece, il confronto del 2014 sul 2013 era ancora negativo: la flessione del 2,6%, infatti, ha fatto toccare una cifra record in negativo, con il livello dei volumi di merci movimentate che sono tornate ai più bassi livelli dell’ultimo decennio.
Eurostat e Anfia fotografano questi 10 anni nel settore
Attraverso le rilevazioni Anfia presenti all’interno del report Focus sul trasporto merci su strada, stilato sulla base dei dati raccolti dalle indagini statistiche Eurostat relative all’anno 2014, si può osservare come in questi ultimi 10 anni sia stato tutto il settore, a livello europeo, a subire una pesante contrazione. Nella ricerca si parla infatti di una perdita graduale e costante, pari al 10,4% in meno dal 2004, che solo nell’ultimo anno di rilevazione ha fatto segnare un piccolo segno verde di ripresa. L’Italia, come detto, è stata una dei tasselli deboli dell’intero Vecchio Continente. Il mercato degli autocarri, in particolar modo, ha subito grandi ripercussioni per una flessione che, nel giro di pochissimo tempo, ha fatto crollare vertiginosamente i volumi di merci movimentate su strada. Basti pensare che la media annua di nuovi autocarri venduti in Italia è passata dalle circa 36 mila unità del 2008 alle 13 mila del 2014.
Cosa succede negli altri Paesi
Come di consueto, la Germania si conferma al primo posto per volumi di merci trasportate, un quinto di quelle movimentate in tutta la UE. La Polonia si colloca inaspettatamente al secondo posto, con un 15% del mercato totale, proseguendo nella grande crescita che in questi 10 anni ha visto quasi raddoppiare i suoi volumi. Molto bene la Bulgaria, che fa segnare un +90% dal 2004 al 2014, la Lituania, con un +38% e la Slovacchia, +15%, a conferma di uno spostamento verso Est del baricentro del trasporto europeo su strada.
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