Fatta la legge, trovato il dubbio: si potrebbe trasformare in questo modo il vecchio detto popolare italiano. Spieghiamo meglio: qualche settimana fa il Ministero dei Trasporti, ha pubblicato una nuova normativa legata agli incentivi per il rinnovo del parco mezzi. Fino a qui, tutto bene: gli operatori del settore autotrasporto, infatti, stavano attendendo con ansia questo decreto che, puntualmente, è arrivato. Entrando nei contenuti, però, sono emersi i problemi, o meglio, i dubbi: il Ministero dei Trasporti, in alcuni passi della regolamentazione, ha utilizzato un termine, “trattori stradali”, che lascia spazio a numerose interpretazioni, ognuna differente dalle altre. Ecco quindi che nascono le perplessità su cosa si intendesse realmente con questa terminologia. A chiarire ogni controversa, per fortuna, è stato lo stesso MIT che, tramite una circolare ministeriale ha spiegato come interpretare quanto riportato nel Decreto.
Da dove nascono i dubbi
La domanda più ricorrente, da qualche giorno a questa parte è stata: se gli incentivi sono per i trattori stradali, vuol dire che le motrici non ne possono beneficiare? Il dubbio è emerso a molti, leggendo con attenzione i passi della circolare ministeriale che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aveva emanato per promuovere gli incentivi per il rinnovo del parco veicolare delle aziende di autotrasporto. Il termine “trattori stradali”, in particolare, veniva rivolto ai veicoli industriali ecosostenibili, quindi rientranti nel perimetro dell’incentivo. La citazione dei soli “trattori”, tuttavia, ha colto di sorpresa alcuni operatori che erroneamente, a quanto pare dai chiarimenti, pensavano di non poter acquistare una motrice sfruttando l’incentivo.
Scopriamo cosa si intende per trattori stradali
Se una circolare ha creato i dubbi, un’ulteriore circolare li ha risolti: lo stesso Ministero, infatti, ha risposto alle tante richieste con il documento n. 20398 datato 17 novembre 2016 spiegando dettagliatamente la questione. In sintesi, il termine “trattori stradali” che tanti dubbi ha suscitato, deve essere inteso in senso completamente generico e non nella sua accezione specificatamente tecnica. Stante ciò, quindi, è possibile affermare che, siano essi trattori o motrici stradali, il rinnovo del parco pesante da parte di un’azienda può essere effettuato usufruendo degli incentivi statali. Rimangono ovviamente fermi gli aspetti legati alle altre condizioni necessarie per beneficiare del supporto fiscale, ovvero il peso del veicolo, che deve essere pari o superiore alle 11,5 ton, la sua classe di consumo, obbligatoriamente Euro 6, e la contemporanea rimozione dalla strada di un veicolo di pari massa che sia intestato allo stesso proprietario.
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