É fuga dal mondo dei camion. Trovare camionisti per ditte di trasporto ed aziende sta diventando sempre più difficile. Il fenomeno non riguarda solo l’Italia, ma tutto il mondo. Entro quest’anno la carenza di driver dovrebbe aumentare di oltre un quarto, con picchi in alcuni paesi.

Si stima che la carenza possa arriva al 150% in Spagna, al 175% in Messico e al 192% in Turchia. In tutta Europa la percentuale potrebbe raggiungere addirittura il 226%. Numeri che devono far preoccupare soprattutto in prospettiva futura.

Se non si adottano le necessarie contromisure, le cose non possono fare altro che peggiorare nei prossimi anni, determinando una grave carenza del personale che può incidere sull’economia europea e mondiale.

Trovare camionisti è difficile: le cause principali

La prima cosa che salta agli occhi è il mancato ricambio generazionale. Sono sempre di più i camionisti che lasciano il lavoro, e sempre meno quelli che li sostituiscono.

La professione non risulta attrattiva soprattutto per le condizioni di lavoro ritenute difficili. Bisogna considerare che i camionisti per giorni, talvolta per settimane, sono in giro per l’Italia o per l’Europa vivendo lontano dalle famiglie.

Un sacrificio che dovrebbe essere ripagato con paghe più sostanziose. Gli stipendi invece sono piuttosto bassi, quindi i giovani preferiscono altri lavori meno faticosi che garantiscono una remunerazione più o meno simile.

Nel periodo di pandemia molti camionisti, soprattutto quelli più anziani e prossimi alla pensione, hanno preferito lasciare per paura di contrarre il virus.

Molti centri di formazione sono stati chiusi, altra condizione che ha favorito la dispersione dei camionisti. Ora che stiamo faticosamente uscendo dalla pandemia e si spera di poter tornare presto alla normalità, per gli operatori sarà ancora più complicato trovare camionisti professionali in grado di soddisfare le domande dei clienti.

Formazione e riqualificazione del personale

Come spiega Patrick Philipp, direttore della certificazione e degli standard IRU, le aziende devono puntare sulla formazione e sulla riqualificazione dei camionisti.

Bisogna infatti considerare che, alla luce delle nuove tecnologie, i driver devono sviluppare determinate competenze per gestire in modo opportuno le nuove attrezzature.

In base ad una ricerca del World Economic Forum, almeno il 50% della forza lavoro globale dovrà essere riqualificata entro il 2025.

Formazione e riqualificazione del personale sono quindi le basi dalle quali partire, sfruttando appunto le nuove tecnologie che potrebbero rendere più snello e attrattivo il lavoro di camionista.

Naturalmente è necessaria una rivisitazione delle paghe, che devono essere congrue e commisurate ai sacrifici chiesti ai driver per scorrazzare su e giù per l’Italia e per l’Europa.

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1 Commento

  1. Damiano
    15 Giugno 2021 at 22:04 — Rispondi

    Francamente non capisco più sti articoli che vanno ripetendo che mancano autisti..
    FATE gli scemi x non andare in guerra?!?
    Conoscono i motivi x cui non si trovanoautisti, ma continuano a lamentarsi!!
    In questi 10 anni avete peggiorato le condizioni di lavoro nonché stipendi,che neanche più i disperati accettano!
    Io che sappia in Italia c’è molti autisti italiani che sono a casa.. Io sono uno di quelli!!
    Perché?!
    Perche vogliono autisti stranieri,ho gente bisognosa che accetta condizioni di lavoro /stipendio da miserabile!
    Siate più educati, rispettate i lavoratori e pagate il CCNL e vedrete che magari troverete gli autisti che TANTO CERCATE!!!

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