I controlli della Polizia Stradale sui camion lungo le strade e le autostrade italiane si stanno facendo sempre più intensi in questi ultimi anni e purtroppo c’è da registrare un notevole aumento delle trasgressioni. Tra le violazioni principali spiccano il mancato rispetto della normativa europea relativa ai tempi di guida e di riposo, l’alterazione e la manomissione del tachigrafo, altre irregolarità o la mancanza della documentazione di viaggio.

Tali controlli sono finalizzati innanzitutto a valutare lo stato psico-fisico dei camionisti, che deve essere ottimale a tutela della loro sicurezza, ma anche degli altri utenti della strada; inoltre mirano a garantire una concorrenza leale tra le aziende di trasporto, alcune delle quali costringono i loro dipendenti a turni e a viaggi massacranti.

Trucco della calamita: un malcostume antico ma diffuso

Qualche giorno fa la polizia stradale di Chieti ha fermato sull’A14 un camionista e, in seguito al suo stato di agitazione ed alla sua evidente stanchezza, ha deciso di approfondire i controlli. Il mezzo, pur essendo in movimento, risultava a riposo dopo la lettura del cronotachigrafo; in seguito ad un’ispezione più accurata, gli agenti hanno scoperto un magnete che di fatto consentiva al conducente di guidare per diverse ore nel rispetto dei tempi di guida. I dati erano ovviamente alterati e gli agenti stradali hanno contestato all’uomo una multa di 2.000 euro ed una sospensione della patente fino a 3 mesi. Il camionista inoltre è stato denunciato all’autorità giudiziaria per la rimozione e l’omissione dolosa di cautela contro gli infortuni del lavoro.

Per un camionista “beccato”, tanti altri riescono a farla franca mettendo a repentaglio la loro incolumità e quella degli altri automobilisti. Molti trasgressori purtroppo stanno diventando sempre più “creativi” per passare indenni ai controlli della Polstrada. Alcuni autotrasportatori, per truccare il cronotachigrafo, disattivano l’abs in modo che, con l’ausilio di una calamita, non vengano annotati i mancati periodi di riposo. Altri camionisti utilizzano i mezzi più ingegnosi per nascondere la calamita: è il caso di un guidatore dell’Est Europa, sorpreso tempo fa sulla statale della Valsugana ad utilizzare un fantasmino per celare la presenza di un magnete in prossimità del cronotachigrafo.

Il trucco della calamita: una “furbata” sempre meno furba

Il trucco della calamita non “ripaga” (se mai lo ha fatto) poiché rappresenta un rischio altissimo alla luce dei controlli sempre più stringenti e serrati da parte della Polizia Stradale. I trasgressori vanno incontro a multe salatissime, per non parlare della sospensione della patente e della possibilità di incorrere in pesanti accuse civili e penali. L’aspetto più importante resta però la sicurezza stradale: distrazioni e stanchezza sono tra le principali cause degli incidenti stradali, quindi guidare oltre le ore consentite è una pratica estremamente pericolosa, oltre che illegale.

Detto questo, spesso la colpa non può essere attribuita solamente al camionista che, nella maggior parte dei casi, deve sottostare a ritmi e tempi di consegna quasi impossibili. Il sistema dell’autotrasporto è difettato in senso più profondo e l’uso di espedienti come questo è riconducibile a una serie di problematiche ormai insediate nei rapporti economici e politici tra aziende.

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