Storicamente parlare di camion e di business commerciali voleva dire addentrarsi nelle dinamiche dei settori legati al trasporto e alla logistica. Da qualche tempo, però, questi confini molto solidi stanno venendo meno, grazie ad un utilizzo sempre più flessibile ed innovativo dei giganti della strada. Vi è un esempio su tutti che sta letteralmente spopolando nel nostro paese, diventando già un fenomeno di costume dalle grandi potenzialità di crescita: stiamo parlando del Food Truck. Il camion del cibo, questa è la traduzione letterale, è un’idea nata molti anni fa che tifosi sportivi e appassionati di musica hanno già iniziato ad apprezzare degustando i classici panini wurstel e crauti al di fuori dei palazzetti e degli stadi in occasione di manifestazioni e concerti. Ora però si sta assistendo ad un vero e proprio boom, dal sapore più fashion e glamour, che unisce alla possibilità di consumare un pasto in modo rapido e veloce, l’idea di una cucina ricercata e di classe. Un fenomeno che, come detto, è in rapidissima espansione e potrebbe rappresentare una valida alternativa per tutti i soggetti che operano nel settore del trasporto e della logistica che, oggi più che mai, hanno l’opportunità di allargare o sostituire il loro business. Molti operatori, però, si chiedono: come si può aprire un Food Truck? Cerchiamo di scoprirlo insieme.

Come aprire un’attività legata al Food Truck in Italia

Come in ogni settore merceologico, per poter operare sul territorio nazionale in regime di Food Truck è necessario ottenere specifiche autorizzazioni. L’attività, infatti, è normata dalle regole relative al commercio al dettaglio su area pubblica, in quanto si tratta di commercio ambulante eseguito su strada. Per poter essere in regola con le norme statali, l’attività deve essere esercitata esclusivamente da una persona fisica o da società di persone, non sono in alcun modo ammesse altre forme contrattuali. Ma non è tutto: le ditte individuali, infatti, devono possedere l’iscrizione al REC, il Registro Esercenti Commercio. Sul fronte licenze, esistono due diverse tipologie di soluzioni in base alla destinazione d’uso dell’attività di Food Truck. Chi predilige rimanere fermo in un unico posto, con vendita al pubblico in una data fascia oraria dovrà richiedere la licenza di tipo A. Diversamente si dovrà richiedere la licenza di tipo B, che dà l’opportunità di proporre un commercio ambulante itinerante sull’intero territorio nazionale.

Un investimento solido?

E’ importante sapere che per aprire un Food Truck, è necessario investire inizialmente una somma all’incirca compresa tra i 20 e i 40 mila euro. Molti si chiedono se l’entrata in questo segmento possa essere solida: guardando i dati raccolti in questi mesi la risposta è sì. Un mercato che cresce in modo costante, con grandi potenzialità di sviluppo anche nei prossimi anni, che ha costi di gestione notevolmente bassi. La postazione mobile, infatti, permette di abbattere le spese fisse, potendo proporre cibo di qualità ad un pubblico molto più ampio rispetto agli esercizi tradizionali, creando margini di guadagno sostenibili nel tempo.

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