Non si placa lo stato di agitazione proclamato dal Comitato Esecutivo di Unatras, l’Unione nazionale delle Associazioni dell’autotrasporto merci, in totale rotta con il Governo e il MIT per il mancato rispetto degli impegni sottoscritti con le associazioni di categoria. Pochi giorni fa, infatti, al termine di una riunione del Comitato, è stata confermata che la linea tenuta dall’Unione sarà la medesima fino al prossimo 16 maggio, giornata in cui è stato indetto, a Roma, un incontro di allineamento anche con i rappresentanti ministeriali per fare chiarezza sugli impegni presi tempo fa e che ancora non hanno trovato riscontro nella realtà. Non solo: molti si auspicano che questo stato di agitazione ribadito, unito alla convocazione della riunione in cui si discuterà dei temi più caldi, possa stimolare il MIT, nei pochi giorni rimanenti, a mettere in atto i correttivi necessari per arrivare all’incontro del prossimo 16 maggio con azioni concrete alla mano.

Le ragioni di questo malcontento

La protesta lanciata da Unatras ha radici solide. Come spiegano in una nota i rappresentanti dell’Unione, il Governo non ha ancora reso disponibili e spendibili le risorse che sono state stanziate a favore del settore. Un situazione inaccettabile, soprattutto se paragonata ai grandissimi sforzi e sacrifici che tutti gli operatori del trasporto e della logistica hanno dovuto sopportare. Su tutti, la rinuncia da parte di migliaia di imprenditori di gran parte delle somme legate al recupero delle accise. Senza considerare, continua la nota di Unatras, che mentre le aziende italiane vengono messe ancora più in ginocchio e non supportate a dovere dal Governo, la concorrenza delle imprese internazionali cresce sempre di più. E’ necessario, quindi – concludono i vertici dell’Unione – mettere subito in atto le misure già condivise tra le parti, per superare quanto prima i problemi strutturali del settore che stanno costringendo migliaia di imprese a chiudere i battenti.

16 maggio: uno spartiacque importante

Unatras ha confermato che fino al prossimo 16 maggio lo stato di agitazione non verrà ritirato. Un messaggio forte, quello lanciato dall’Unione, che per il bene dell’intero settore vuole ottenere da parte del Governo risposte e fatti concreti ai tanti dubbi ancora aperti. E’ per questo che i vertici dell’associazione hanno ribadito che nel corso della nuova convocazione verrà attentamente valutata ogni tipo di iniziativa utile a tutelare l’intera categoria: tra le soluzioni non si esclude neppure la possibilità di proclamare un fermo nazionale dei servizi di autotrasporto. Il Governo è avvisato.

Articolo precedente

Diesel of the Year 2016: il premio va a MAN

Articolo successivo

Sorpassometro: ecco cosa c’è da sapere

4 Commenti

  1. Cristian Feltrin
    2 Maggio 2016 at 10:41 — Rispondi

    aria fritta

  2. Rosita Panizzi
    2 Maggio 2016 at 11:26 — Rispondi

    serve a nulla. …cose trite e ritrite…siamo insieme all’edilizia “quelli che creano sofferenza alle banche”….

  3. Angelo Russo
    2 Maggio 2016 at 11:44 — Rispondi

    Buongiorno, tutta fuffa,si parla, si parla ma le chiacchiere se le porta il vento, vogliamo renderci conto che pensano solo ai C…. loro,altro che lavoro usurante…parola che ogni tanto nominano,ci stanno facendo morire sempre di più sui camion,basta seguire un po le cronache e ve ne rendete conto,VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA !

  4. Taddei Roberto
    2 Maggio 2016 at 18:24 — Rispondi

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *