Lo avevamo già anticipato qualche settimana fa (https://www.gigantidellastrada.it/lautotrasporto-vicino-allo-sciopero-generale/) ed ora è diventato realtà: stiamo parlando del fermo dei servizi di logistica e di trasporto, ufficialmente programmato da parte del comitato esecutivo di Unatras. Ora l’unica cosa che manca è la data in cui tutti gli autotrasportatori aderenti alla sigla potranno incrociare le braccia. Ciò che invece già si sa è la giornata in cui verrà presa questa decisione. Infatti, al termine dell’incontro svoltosi la scorsa settimana in cui si è trovato l’accordo per la proclamazione dello sciopero, l’esecutivo si è dato appuntamento per il prossimo 22 giugno, giorno in cui saranno stabiliti i termini del fermo generale del settore. I motivi alla base di questo malcontento sono i medesimi di qualche mese fa: Unatras, infatti, ha ribadito la sua profonda insoddisfazione per le soluzioni che sono state avanzate dai membri del Governo e del MIT durante l’ultimo incontro svoltosi a Roma insieme a tutte le altre associazioni. Secondo gli esponenti Unatras, infatti, rispetto agli impegni condivisi nel Protocollo d’intesa, redatto lo scorso novembre, i passi avanti fatti dal Governo sono tutt’altro che sufficienti.

Un periodo delicato, ma la decisione è presa

L’esecutivo di Unatras ha spiegato le ragioni della decisione in una nota ufficiale. Stando a quanto indicato, la conferma del fermo generale è stata molto sofferta, soprattutto in considerazione della delicata fase elettorale che sta vivendo il Paese. Ma i termini erano chiari e questa, ora, è stata l’unica via possibile da seguire: Unatras, infatti, aveva ribadito più volte che, in assenza della messa in atto dei provvedimenti annunciati dal Governo lo scorso 1° giugno, la scelta sarebbe stata obbligata. In particolare, Unatras ha a cuore la questione delle spese non documentate che devono assolutamente essere fruibili prima della prossima scadenza fiscale.

Ora come procederà Unatras

Il 22 giugno, come annunciato, l’esecutivo di Unatras si ritroverà per formalizzare l’attuazione delle procedure previste per il fermo. Non solo: quello che l’associazione chiederà, inoltre, è che come da impegno garantito da parte del Governo, nel caso i 65 milioni di euro destinati alla decontribuzione dei conducenti non fossero effettivamente fruibili entro la prossima scadenza fiscale, l’importo totale dovrà essere equamente suddiviso su tutte le misure strutturali presenti sul tavolo. Ciò vuol dire che anche le deduzioni per le spese non documentate dovranno beneficiare di questi importi: la richiesta, in tal senso, è che la copertura arrivi almeno a 56 euro al giorno.

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3 Commenti

  1. Maurizio Montin
    13 Giugno 2016 at 11:27 — Rispondi

    Tutti dobbiamo fare sciopero colleghi con le tariffe che abbiamo fa fame cosa ci costa ad essere solidali o siamo solo dei c…….i compreso il sottoscritto.

  2. Pietro Ippoliti
    13 Giugno 2016 at 13:25 — Rispondi

    Fermi tutti a casa

  3. Gigi Carbone
    13 Giugno 2016 at 23:09 — Rispondi

    Ma nn dite cavolate

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